La Rete Natura 2000 nasce dalla Direttiva denominata "Habitat" n.° 43 del 1992 -"Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche"- dell'Unione Europea; essa è finalizzata alla salvaguardia della biodiversità mediante la tutela e la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo degli Stati membri. La rete ecologica Natura 2000 è dunque costituita da aree di particolare pregio naturalistico, i Siti di Importanza Comunitaria (SIC), designate sulla base della distribuzione e significatività biogeografica degli habitat elencati nell’Allegato I e delle specie di cui all’Allegato II della Direttiva “Habitat”, e dalle Zone di Protezione Speciale (ZPS), istituite lungo le rotte di migrazione dell’avifauna e previste dalla Direttiva denominata "Uccelli" n.° 147 del 2009 -"Conservazione degli uccelli selvatici" (era Direttiva 79/409/CE). La Regione Emilia-Romagna con deliberazione di Giunta Regionale n.° 374 del 28 marzo 2011, recepisce la Decisione della Commissione Europea 2011/64/UE, ha approvato l’elenco aggiornato ed i perimetri dei siti Natura 2000. Dunque la Rete Natura 2000 in Emilia-Romagna attualmente è costituita da 153 aree per un totale di circa 256.800 ettari (pari all'11,6% dell'intero territorio regionale): i SIC sono 134, mentre le ZPS sono 81. La decisione di procedere alla redazione dei Piani di Gestione per i SIC della Montagna Parmense Est, valutata preventivamente l’efficacia delle norme di vario tipo attualmente vigenti sul territorio, scaturisce dal fatto che le particolari esigenze ecologiche di habitat e specie in relazione agli obiettivi di tutela e alle minacce presenti (attività selvicolturali, inarbustamento di pascoli ed ex-seminativi) necessitano di strategie di gestione specifiche che orientino le scelte future. Infatti attualmente la presenza di specie di interesse comunitario sono minacciate dello sviluppo di boschi di neoformazione e da una riduzione del buono stato di conservazione di alcuni habitat che risultano minacciati da alcune tipologie di attività selvicolturali che tendono a diminuirne la superficie. Il piano di gestione è stato finalizzato all’individuazione delle misure per il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, delle specie e degli habitat Natura 2000 presenti nel sito, tenendo conto delle esigenze economiche, sociali e culturali del territorio. Di conseguenza, per garantire una corretta pianificazione ambientale, si sono assunti i seguenti marco obiettivi:
- la formulazione del quadro conoscitivo relativo alle caratteristiche del sito per le diverse componenti (fisica, biologica, socio-economica, culturale, paesaggistica) descritte sulla base delle conoscenze pregresse e di studi di approfondimento, compreso la redazione di banche dati;
- l’analisi delle esigenze ecologiche di habitat e specie di interesse comunitario mediante l’utilizzo di indicatori che consentano di valutare lo stato di conservazione e di prevederne l’evoluzione;
- la formulazione gli obiettivi gestionali generali e specifici, con indicazione delle priorità di intervento sulla base di valutazioni strategiche che rispettino le finalità istituitive del piano;
- la definizione della strategia gestionale e delle azioni da intraprendere, unitamente ad una valutazione di massima dei costi e dei tempi necessari per la loro realizzazione;
- il monitoraggio dei risultati tramite gli opportuni indicatori, per valutare l’efficacia della gestione ed eventualmente modificarne la strategia.
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