VALUTAZIONE RISORSE FORESTALI E BOSCHIVE

> STUDIO PER LA STIMA DEL POTENZIALE PRODUTTIVO DELLA FILIERA LEGNO-ENERGIA NEL TERRITORIO MONTANO PARMENSE E DEFINIZIONE DI MODELLI CONTRATTUALI PER LA GESTIONE CALORE DI IMPIANTI TERMICI ALIMENTATI CON BIOMASSE LEGNOSE LOCALI Luogo: 
Committente: 
Anno: 
Importo: 
Prestazione: 

Provincia di Parma
AGRIFORM srl
2010
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Studio forestale


Lo studio ha come obiettivo, da un lato di definire quantitativamente la biomassa legnosa presente nel territorio della montagna parmense e dall’altro di definire le modalità contrattuali per la gestione del calore di impianti alimentati da risorse legnose locali.
Per quanto riguarda la definizione della biomassa forestale ritraibile, si deve tenere presente che, seppur il territorio della provincia di Parma sia caratterizzato da un elevato indice di boscosità, tali aree forestali sono chiamate a svolgere molte e diverse funzioni contemporaneamente, ridimensionando di conseguenza le superfici destinate al prelievo legnoso. Infatti sono presenti sia aree forestali con funzione di:
  • difesa idrogeologica generalmente riconducibili ad aree particolarmente dedicate alla tutela ambientale o riservate specificatamente alla difesa idrogeologica;
  • turistica ambientale generalmente riconducibili a rimboschimenti recenti, boschi d’impianto antropico, conversioni all’alto fusto, fustaie transitorie;
  • produttiva boschi cedui a regime, castagneti da frutto.
Inoltre, bisogna considerare che non tutte le aree forestali presentano gli stessi incrementi di massa legnosa, infatti le diverse caratteristiche geo-pedologiche e climatiche che si riscontrano sul territorio, unitamente alla distribuzione delle diverse specie, determinano incrementi di massa legnosa differenti.
La valutazione sulla disponibilità di biomasse forestali per impiego energetico è stata ottenuta attraverso un percorso che partendo dai dati dell’Inventario Forestale Regionale ha portato alla stima della provvigione legnosa ossia il “capitale”, e all’incremento annuale ossia l’“interesse”. Successivamente in considerazione del fatto che, in via generale, il prelievo non può superare l’incremento annuale (disponibilità potenziale) in quanto la riduzione del capitale produttivo porterebbe ad una diminuzione della produttività totale e considerando che non tutte le superfici boscate possono essere destinate al prelievo legnoso si è stimata la disponibilità reale, ossia quella tecnicamente ritraibile, e la disponibilità economica, ossia quelle che per caratteristiche strutturali può essere destinata alla trasformazione energetica.
Per quanto riguarda la definizione di modelli contrattuali, rilevato che oggi le centrali elettriche di taglia industriale costituiscono il principale utente del cippato combustibile e determinano le condizioni del mercato con prezzi che sono il risultato della prevalenza industriale, si è cercato di individuare forme contrattuali che orientino gli impianti a legare il prezzo del cippato al suo effettivo valore energetico e alla qualità della fornitura.

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